10/12/20

Matilde Serao

Un'altra forma di "verismo" è rappresentata da Matilde Serao


Matilde Serao nacque nel 1856 a Patrasso da padre napoletano e da madre greca. Alla caduta del Regno borbonico, la famiglia si trasferì a Napoli, dove Matilde nel 1874 conseguì il diploma di maestra presso l’istituto Pimentel Fonseca di Piazza del Gesù. Si impiegò quindi come ausiliaria ai Telegrafi di Stato, mentre nel tempo libero iniziò a coltivare interesse per la letteratura ed il giornalismo. L’esordio come scrittrice avvenne nel Giornale di Napoli, dapprima con articoli d’appendice, poi con novelle in cui si firmava con lo pseudonimo di Tuffolina .

Biografia di Matilde Serao




"dal primo giorno che ho scritto, 
io non ho mai voluto e saputo esser altro che un fedele, umile cronista della mia memoria”. M.S.

Opere di Matilde Serao: 
Il ventre di Napoli
 le Novelle

Il ventre di Napoli è un’inchiesta a puntate che nel 1884 l’allora ventottenne Matilde Serao pubblicò sul Capitan Fracassa per rispondere alla proposta del ministro Agostino Depretis di bonificare Napoli sventrandone i quartieri più poveri. Il titolo riecheggiava volutamente quello di Le ventre de Paris,  romanzo di Emile Zola sulla dura realtà popolare parigina.
Napoli. Foto Alinari
Napoli. Alla Fontana, 1895ca, Archivi Alinari – Firenze
© Fratelli Alinari-Firenze.
Il ventre di Napoli  inizia così:
BISOGNA SVENTRARE NAPOLI

Efficace la frase, Voi non lo conoscevate, onorevole Depretis, il ventre di Napoli. Avevate torto, perchè voi siete il Governo e il Governo deve saper tutto. Non sono fatte pel Governo, certamente, le descrizioncelle colorite di cronisti con intenzioni letterarie, che parlano della via Caracciolo, del mare glauco, del cielo di cobalto, delle signore incantevoli e dei vapori violetti del tramonto: tutta questa rettorichetta a base di golfo e di colline fiorite, di cui noi abbiamo già fatto e oggi continuiamo a fare ammenda onorevole, inginocchiati umilmente innanzi alla patria che soffre; tutta questa minuta e facile letteratura frammentaria, serve per quella parte di pubblico che non vuole essere seccata per racconti di miserie. Ma il governo doveva sapere l'altra parte; il governo a cui arriva la statistica della mortalità e quella dei delitti; il governo a cui arrivano i rapporti dei prefetti, dei questori, degli ispettori di polizia, dei delegati; il governo a cui arrivano i rapporti dei direttori delle carceri; il governo che sa tutto: quanta carne si consuma in un giorno e quanto vino si beve in un anno, in un paese; quante femmine disgraziate, diciamo così, vi esistano, e quanti ammoniti siano i loro amanti di cuore, quanti mendichi non possano entrare nelle opere pie e quanti vagabondi dormano in istrada, la notte; quanti nullatenenti e quanti commercianti vi sieno; quanto renda il dazio consumo, quanto la fondiaria, per quanto s'impegni al Monte di Pietà e quanto renda il lotto. Quest'altra parte, questo ventre di Napoli, se non lo conosce il Governo, chi lo deve conoscere? E se non servono a dirvi tutto, a che sono buoni tutti questi impiegati alti e bassi, a che questo immenso ingranaggio burocratico che ci costa tanto? E, se voi non siete la intelligenza suprema del paese che tutto conosce e a tutto provvede, perchè siete ministro? 
 IL TESTO COMPLETO


Dalle Novelle:   

"Palco borghese"   (qui il Link)

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